La solidarietà per le donne è strumentale e superficiale

Villirillo: "Succede che il rispetto e la solidarietà nei confronti delle donne, soprattutto nella nostra città abbia purtroppo acquisito i contorni di un sentimento geografico e temporale".

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Succede già da un po’, per non dire da sempre.  Succede che il rispetto e la solidarietà nei confronti delle donne, soprattutto nella nostra città abbia purtroppo acquisito i contorni di un “sentimento” geografico e temporale. Cerco di spiegarmi meglio, e l’occasione per farlo me la consegna proprio il grande e giusto risalto che si sta dando in queste settimane alla tremenda situazione che le donne iraniane sono costrette a subire.  Una dolorosa e umiliante condizione di assoluta privazione di tutti i diritti, che le colpisce moralmente e fisicamente, oltre ogni immaginabile limite. La completa negazione della libertà, dell’essere donna, e di vivere un’esistenza quantomeno dignitosa.
Premesso doverosamente ciò, e tornando alla nostra realtà, non posso però fare a meno di esternare il modo piuttosto discutibile ed improbabile, col quale il mondo istituzionale e politico affronta e veicola la difficile problematica legata alla condizione sociale della donna, ovunque ed in tutti i contesti. Un modus operandi a mio modo di vedere, superficiale e purtroppo anche strumentale.
Certo, non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma non ci si può ricordare della donna, soltanto quando un caso fa notizia, quando fa “comodo”, o addirittura per meri e tristi scopi politici.
No miei cari, non funziona così. Il sociale è sempre, è tutti i giorni, e soprattutto ritengo che si dovrebbe opportunamente iniziare dalla realtà in cui viviamo ed operiamo, cioè dalla nostra città.
Ma avete la più pallida idea di quante donne a Crotone, hanno quotidianamente bisogno di soccorso, aiuto morale ed economico, di un supporto psicologico e legale, ed in alcuni casi anche di generi di prima necessità e di un tetto sotto cui dormire?
Donne segnate da una vita ingiusta e dolorosa, piegate, ferite, sole e disorientate.
Donne crotonesi, come quelle ucraine, iraniane o siriane. Donne.
Ecco, io dico che prima di tutto bisognerebbe mettere da parte smanie di “protagonismo”, superficialità ed approssimazione, ed aiutare invece concretamente queste donne, attraverso un impegno serio, competente, costante, e se possibile sinergico.
Perché dove non arriva una mano, ci può arrivare l’altra, e tutte e due insieme possono fare tanto.
Si contendono un “posto al sole” a suon di inutili parole, polemiche e  comunicati stampa, mentre le donne che ogni giorno subiscono soprusi e violenze, piangono.
Risvegliate le vostre coscienze, e date retta al vostro  cuore.

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