“Elena”: una conclusione dell’anno scolastico in grande stile

Oltre 40 studenti in scena; una grandissima emozione quella che si è respirata nel giardino del Liceo Classico Pitagora.

Una grandissima emozione quella che si è respirata nel giardino del Liceo Classico Pitagora. Oltre 40 studenti in scena con “Elena” coinvolti dalle Prof.sse Angela Bifano, Anna Melillo e Antonella Infante che, con le professioniste esperte Floriana Mungari e Raffaella Filosa in occasione della conclusione di diversi PON sull’arte del canto e del teatro, hanno coinvolto il pubblico presente. Una conclusione dell’anno scolastico in grande stile fortemente voluto dalla Prof.ssa Natascia Senatore, dirigente scolastico del liceo, visibilmente emozionata nei suoi interventi di apertura e chiusura ma soddisfatta del grandissimo lavoro che è stato fatto.
Di seguito la lettura critica dello spettacolo a cura della prof.ssa Bifano.

Dalla parte di Elena

Cosa? Vuoi dire che abbiamo sofferto invano per una nuvola?
della prof.ssa Angela Bifano

In questo dramma Euripide, attingendo a una tradizione già cantata da Stesicoro, ci fa incontrare Elena, la donna bellissima e accusata di aver seguito l’amante Paride in Frigia, mettendo in guerra Greci e Troiani. Ma la presenta incolpevole e profuga sulle coste dell’Egitto ad opera di Zeus. Un rovesciamento mitologico: Elena non c’entra niente con la guerra di Troia. Non è lei ad averla procurata e il destino di essere la causa del conflitto è una “fake news”. Elena non è mai andata a Troia. A Troia è andata una nuvola. La vera Elena è altrove, lì dove finalmente il marito Menelao la ritroverà per scoprire di aver combattuto nemici inesistenti. La modernità del pensiero antico ha, in questo laboratorio teatrale, afferrato le giovani menti dei ragazzi e rappresentato le istanze di oggi.
E tutto il percorso e le scelte registiche hanno centrato l’obiettivo.
Il tema di fondo è il destino di guerra, di solitudine e disperazione. Un impegno corale. E corale è la scena, sempre affollata e vivace: Elena, Menelao, Teucro , i Dioscuri, Teoclimeno, i messaggeri, la vecchia portinaia, Teonoe, il fantasma,  il coro e infine, le danzatrici che, essenziali nel libertango danno forma alla tragedia interiore dei protagonisti e guardano al destino dell’uomo, alla sua vita fatta di angosce e passioni, desideri e sogni infranti. Ogni aspetto dell’allestimento è stato realizzato con cura e attenzione: dalle musiche, alle efficaci e forti immagini di scena, ai costumi, alla capacità dei ragazzi di coinvolgere il pubblico.
La  scenografia, i ricchi particolari anacronistici, avvicinano ai tempi di oggi un mito e  raccontano l’eterna attualità di un classico.
Una bella occasione per declinare i contenuti disciplinari in “responsabilità, consapevolezza di problemi civili, etici, comportamentali…acquisizione e governo di mezzi d’espressione, affermazione di umane conquiste, esaltazione di forze individuali e di esigenze societarie…ricerca del significato dell’esistenza, meditazione di interrogativi spesso destinati a rimanere senza risposta, rifiuto di essere oppressi, disdegno di farsi oppressori”.

Fonte: https://www.facebook.com/liceoclassicopitagora