Il Covid non ferma i trapianti: le considerazioni della presidente Aido di Crotone

Sulla piattaforma digitale, infatti, l’AIDO di Crotone ha potuto incontrare, l'11 aprile scorso, i ragazzi della terza c della scuola secondaria di primo grado "Rosmini" per divulgare la cultura della donazione anche ai più piccoli.

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Le donazioni e i trapianti non si fermano, neanche in questo periodo di emergenza. Anche se la maggior parte sono impegnati sul fronte del coronavirus, l’epidemia non ha fermato i trapianti e certo non per fortuna, ma grazie ad uno sforzo eccezionale di tutto il servizio sanitario nazionale. Vorrei essere testimone di ciò riportando quello che è accaduto a Crotone, nel reparto di dialisi, a due giovani donne, rispettivamente una nel mese di marzo e l’altra ad aprile 2020. Hanno ripreso a vivere liberandosi dalla dialisi (che è una terapia salvavita che le persone sono costretti a fare, per quattro ore al giorno per tre volte alla settimana per tutti gli anni della loro vita) grazie ad un trapianto di rene. Entrambe, in seguito all’allerta trapianto, sono partite in macchina verso le famigerate zone rosse della nostra penisola, Milano e Torino, sicuramente cariche di preoccupazione e paura mista a gioia, per poi essere trapiantate in piena sicurezza. E questo grazie a chi ha detto sì all’espianto degli organi anche in questo periodo epocale, magari attuando una volontà testamentaria del congiunto, semplificando per quanto possibile, il processo assistenziale conclusivo. Darei risalto anche alla storia di una mamma di origine ucraine, residente da tanti anni a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, il 19 aprile del 2020, precisamente tra il venerdì di pasqua e sabato, ha detto sì alla donazione, dando il consenso al prelievo e alla donazione degli organi del figlio quarentenne, salvando cosi ‘la vita a 4 persone. E questo in uno scenario, ricordiamolo, caratterizzato da enormi difficoltà organizzative e di sicurezza ed e ‘solo grazie alla disponibilità e preparazione di molte persone intervenute che tutto ciò si è realizzato: dagli uomini della cri a tutti quelli che operano attivamente nella fitta rete della trapiantatologia calabrese. E’ vero l’AIDO è rimasta orfana dunque delle sue “piazze reali”, dei suoi momenti formativi nelle scuole e delle sue manifestazioni  e in occasione della giornata nazionale, che si tiene l’11 aprile, non si è potuto scendere in piazza,  per la consueta promulgazione della cultura della donazione, interagendo con la cittadinanza con lo scopo di rilasciare tutte le informazioni utili ed arrivare  a raccogliere adesioni alla donazione in piena consapevolezza, ma a  questo punto è doveroso per i volontari AIDO affermare  che quest’anno la giornata della donazione,  assume un significato ancora piu’ importante anche per la nostra provincia. Sulla piattaforma digitale, infatti, l’AIDO di Crotone ha potuto incontrare, l’11 aprile scorso, i ragazzi della terza c della scuola secondaria di primo grado “Rosmini” per divulgare la cultura della donazione anche ai più piccoli, i quali hanno mostrato interesse con interventi e osservazioni lodevoli. Ma l’impegno degli operatori non basta se non c ‘e’ il consenso alla donazione- l’obiettivo è quello di abbattere il muro del 30% delle opposizioni che si conferma di anno in anno. Muro costruito sulla scarsa informazione che ingenera meccanismi di paura e sfiducia e che può essere abbattuto solo con la forza della comunicazione, che trova nella rete dei volontari un ruolo fondamentale. Importante l ‘informazione affinché’ non si lasci la scelta di donare ai propri familiari nel terribile momento del lutto, in cui facile ed umanamente comprensibile è il “no”.
Ricordo brevemente le tre modalità per diventare donatore

1- la firma dell’atto olografo dell’AIDO;
2- il consenso rilasciato in comune al momento del rinnovo della carta d’identità;
3- la dichiarazione di volontà effettuata presso le ASL (sit).

PERCHÉ’ DONARE?

Perché’ vuol dire dare un futuro ai bambini, ai giovani che possono diventare genitori, che possono vedere crescere i propri figli, ai lavoratori che possono continuare a lavorare. In quest’anno abbiamo sentito più volte la frase “state a casa”, perché ognuno di noi potrebbe potenzialmente dare via al contagio di circa 10 persone.  Parallelamente, dicendo sì alla donazione, ognuno di noi può salvare circa 10 vite.
Perché’ sia possibile continuare a curare le persone in lista d’attesa, (ricordo essere ancora 9.000 le persone in attesa di trapianto), oggi più che mai c’e’ bisogno della solidarietà dei cittadini.

Rosalia Boito
Presidente AIDO Crotone 

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