Gli studenti del Pertini Santoni di Crotone partecipano online all’evento “Semi di Lampedusa”

L'evento promosso dal Comitato 3 Ottobre.

Il 17 dicembre 2020 si è tenuto il primo incontro del progetto “Semi di Lampedusa”, per gli studenti dell’I.I.S. “Pertini Santoni” di Crotone. Si tratta di laboratori sperimentali che valorizzano la cultura della pace e del dialogo, come strumento di risoluzione dei conflitti. L’evento, organizzato dalla Prof.ssa Vincenza Pellegrino, referente per l’Intercultura e mediatrice culturale e dalla Prof.ssa Ornella Pegoraro, referente Erasmus, si inserisce nel progetto di informazione e sensibilizzazione delle scuole, ideato dal Comitato 3 Ottobre. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione, attraverso il dialogo con cittadini, studenti e istituzioni, per non dimenticare la tragedia avvenuta al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, in cui persero la vita 368 migranti. I superstiti furono 155, di cui 41 minori e gli studenti del Pertini Santoni hanno avuto la preziosa opportunità di dialogare con uno di loro. La testimonianza di quel terribile naufragio, tema centrale dell’incontro, è stata portata da Abdullahi Ahmed, un ragazzo somalo che l’immigrazione l’ha vissuta davvero e che ha ascoltato le idee dei nostri studenti, discutendo con loro di temi come il razzismo, la cittadinanza e l’integrazione. Si è parlato, inoltre, dell’operato di organizzazioni come UNHCR Italia –  l’Agenzia ONU per i Rifugiati, Amnesty International Italia -l’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo, CISOM – il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e GenerAzione Ponte, un’Associazione culturale fondata proprio da Abdullahi Ahmed, per realizzare un “ponte” tra generazioni e culture differenti.

Particolarmente emozionante è stato vedere che Francesco, Angelo, Maria Teresa, Giovanni, Rebecca, Alessandro, Pasquale, Danilo e Vera, alcuni dei partecipanti, non smettevano di porre domande, cercando quelle risposte che Abdullahi ha dato loro, raccontando una parte della sua storia, che ama definire “la ricerca della felicità”. Una storia riassunta nel suo libro “Lo sguardo avanti”, un punto di partenza, pensato anche come strumento didattico, che unisce il racconto di un viaggio e la bellezza di un approdo, la paura per un futuro difficile da immaginare e la gioia di lavorare per migliorare la vita degli altri.

Quello di oggi, hanno commentato gli studenti, è stato un incontro molto formativo, che ci ha permesso di comprendere ciò che vivono coloro che fuggono, per vari motivi, dalla propria terra, affrontando un’odissea, alla disperata ricerca di una vita migliore.  Qualcuno, con la voce rotta dall’emozione, già riflette sulle tragedie vissute in mare da questi migranti e su quelle affrontate nei loro Paesi di origine. Altri si dichiarano pronti a raccontare l’esperienza vissuta, sicuramente le parole dette durante l’incontro non saranno dimenticate, la memoria di quanto accaduto sarà conservata, affinché nessuno sia straniero per sempre.  Il Progetto, nel quale rientra l’evento, è finalizzato alla riqualificazione di un sistema scolastico, sempre più multiculturale, attraverso azioni mirate al riconoscimento del valore dell’“ALTRO”, al di là di ogni pregiudizio o emarginazione, per favorire, in particolar modo, la sensibilizzazione all’informazione;  stimolare ed educare i ragazzi alla cittadinanza attiva, alla cultura dell’accoglienza e della non discriminazione.