Trasformare il mondo attraverso la parola fotogallery

Si è svolta lo scorso 17 novembre la Giornata Mondiale della Filosofia. Giornata intensa per gli studenti del Liceo Pitagora.

Ripartire dalla parola, o forse sarebbe meglio dire da tre parole: divenire, ragione e crisi. Nella giornata dello scorso 17 novembre gli studenti del Liceo Classico Pitagora di Crotone, si sono cimentati in una serie di incontri per vivere al meglio la Giornata Mondiale della Filosofia.
Da anni, in tutto il mondo, il terzo giovedì di novembre si svolge questo evento che ha lo scopo di porre l’accento su quello che è il valore immortale della filosofia per lo sviluppo del pensiero umano. La filosofia è una pratica quotidiana che ha il potenziale per poter cambiare e trasformare le società, risvegliando le menti grazie all’esercizio del pensiero e al confronto ragionato delle opinioni.
La Filosofia diviene, dunque, si amore per la sapienza, ma anche consapevolezza che non tutto può essere spiegato con una sola teoria. Mostrando così il lato più umano che esiste in tutti noi: l’essere imprefeti. Partendo da questa verità allora, ci si inizia ad aprire all’altro, attraverso il dialogo, che educa ad un confronto più tollerante e rispettoso. Studiare filosofia, leggere la filosofia e parlare di filosofia, sono esercizi che hanno come obiettivo non solo la mera acquisizione di informazioni, ma il dischiudere la mente dell’uomo, aiutandolo a comprendere meglio il presente e preparandolo alle principali sfide contemporanee; creando, perciò le condizioni per il cambiamento.
Partendo da questi presupposti, i giovani studenti del Pitagora hanno potuto organizzare e partecipare in maniera attiva alle due “agorà” organizzate dell’istituto.  Se al mattino i ragazzi si sono potuti confrontare tra le mura amiche del Liceo, nel pomeriggio ci si è trasferiti al Museo e Giardini di Pitagora, dove è stato anche presentato l’opuscolo: “FilosofiAmo”.
La giornata ha dato la possibilità ai ragazzi di poter presentare, interpretare e spiegare, secondo il loro personale punto di vista, alcuni degli autori studiati nel corso degli anni. Partendo da quelle tre parole evidenziate in precedenza e seguendo un principio basilare: “mettersi in una posizione scomoda”. Perché è l’uscire dalla propria “comfort zone” mettendosi in gioco il primo passo da compiere per fare filosofia.
Un modus operandi, questo, dettato solo inizialmente dalle docenti, le quali hanno poi lasciato piena autonomia agli studenti che si sono espressi attraverso il dialogo ed il confronto. Partire dalla parola per poter “indagare e costruire nuovi orizzonti di pensiero”, da questo concetto espresso dalla dirigente Natascia Senatore e condiviso da tutte le docenti, si è potuta organizzare una vera e propria full immersion nella storia del pensiero umano, lavorando sulle sfaccettature, le diversità e i punti di giunzione tra i vari pensatori. Cercare di cambiare il mondo “attraverso la semplicità della parola” ed il confronto è qualcosa di possibile, ha tenuto a dire la professoressa Giovanna Ripolo: “da un elemento semplice, che è la parola scambiata, si può avviare ad una rivoluzione. Se infondo ci pensiamo basta parlarsi per poter trovare la soluzione ai problemi”.