Una donna che lotta diventata d’oro! foto

Fabiana Giampà ed il suo Maestro Fabio Cusato ci raccontano le MMA ed il controllo della rabbia

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    di Procolo GUIDA con le foto di Roberto Carta

    Arriviamo alla storica palestra Olimpia, teatro per molto tempo di danza a dire il vero, ma oggi come ieri avamposto sportivo/educativo; nell’occasione, per raccontare della preparazione alle gesta mondiali di Fabiana Giampà, neo campionessa mondiale di MMA.

    Una delle cose che ci ha più colpiti nel prima, durante e (soprattutto) dopo l’ottenimento di questo alloro sportivo, è stata la gioia grata e condivisa che l’atleta di Papanice ha tenuto sempre fortemente di voler rivolgere al proprio Maestro Fabio Cusato.

    E’ stata dunque logica e conseguente la scelta di sentire prima lui, mentre Fabiana si allenava assieme ai suoi compagni di lotta, sotto il solito occhio attento del nostro incredibile Roberto Carta, che ci ha regalato tutti gli scatti di questo pezzo.

    Il Maestro ci racconta come il suo personale approccio al Muay Thai (“offerto” a Crotone anni fa da Sergio Chiodo) fu “la cosa che mi teneva presente a me stesso” dopo un durissimo colpo familiare subito. Appena ci ricorda che il colpo è quello che nel 2002 ha ucciso sua zia Rosaria Arcuri che, a 34 anni, è stata falciata da un’autovettura che, dopo averla travolta, non si è fermata, arriva tutto il gelo di una notissima vicenda in città. La rabbia dell’affezionato nipote era la stessa dei parenti più vicini ma anche degli amici con i quali era uscita insieme, poi di tutte le persone che in quei momenti sono transitate da lì, e di quelle che hanno appreso della tragedia il giorno dopo. Tutti sconvolti per quella morte assurda causata da una vettura che non ha arrestato la propria corsa dopo l’investimento. Un auto pirata che non è stata possibile nascondere a lungo; ma, che al tempo stesso, ha nascosto ed ancora nasconde tanta rabbia e non solo verso un ragazzo di vent’anni che non si saprà mai quanto e se ha rovinato la sua stessa vita.

    “E’ da lì ed assieme al mio primo maestro Sergio Chiodo, che comincio a comprendere che anche la rabbia e’ una fonte infinita di Energia e muta, cambia, si modifica ma e’  comunque sempre li…”

    Ci racconta tutto come se lo raccontasse parlando di uno dei suoi ragazzi: “volevo combattere a tutti i costi, avevo fame di confronto e scontro, dove c’erano gare, ero già là”.

    Prima di cercare di contribuire a comprendere (più che far comprendere) cosa siano le MMA e la Muay Thai che ha origine nelle terre del Siam, ci piace cercare di trasferire quanto tenga Fabio Cusato a “spogliarsi” da quell’autorevolissimo ruolo di Maestro che gli compete di diritto e di fatto: lo fa con una lucidità ed una generosità veramente rare.

    Nei suoi occhi e nel suo modo di cercare di comprendere quanto io abbia realmente compreso, c’è tutta la cultura delle arti marziali tradizionali che, col tempo, sono diventate più un’attività spirituale che di vero combattimento, nel posto in cui sono nate.

    I racconti e le rievocazioni del campionato italiano vinto di KIKBOXING LOW-KIK da grande atleta quale era, sono solo flash dettati da lucida determinazione oltre che da umiltà tipica dei grandi per davvero.

    Così convive, in maniera del tutto eccezionale, il Maestro Fabio Cusato e la voglia di far comprendere perché e per come sia nata la MMA nel secondo dopoguerra; perché sia diventata popolare, soprattutto dagli anni Ottanta, proprio perché in sostanza ci si mena molto finché uno dei due contendenti va KO oppure perde ai punti. Comprendere che non si tratti affatto di una “involuzione” (anzi!) sta tutta nella capacità e velocità dell’atleta Fabio Cusato,  di diventare, in pochi mesi, da campione italiano di Kickboxing a progetto di Maestro.

    In questo contesto cominciamo a comprendere più facilmente che ogni fisico ha la sua tecnica specifica in questa disciplina, e che le regole precise da seguire sia nei colpi possibili che nelle tecniche da usare, c’è tutto il rispetto del corpo e della mente che si cimentano a praticarla.

    Quando ci fa toccare con mano questi aspetti, comprendiamo perché, sempre tramite Sergio Chiodo, sceglie di andare a Roma e di conseguire il corso per 10 kan, e diventare così istruttore tecnico di muay boran (l’arte antica del muay thai).

    Poi, sempre affamato di sapere, torna a Roma e nel frequentare diverse palestre e diversi istruttori, prende l’ennesimo titolo da Istruttore con Patrik Cesarini (sempre di Muay thai e, nello stesso tempo inizia le MMA con il presidente della Figmma SAVERIO LONGO portandolo nella palestra Olimpia ed a distanza di 2 anni, sceglie di andare da Fabio Ciolli formatore Figmma e tecnico responsabile della nazionale Italiana, ovvero L’HUNG MUN!

    Non risulta affatto casuale che il Maestro Fabio Cusato tenga in maniera particolare a ricordare e far citare sia i suoi semplici punti di riferimento, quanto i veri e propri Maestri che hanno accompagnato un percorso di crescita umano ed atletico, divenuto professionale!

    Ma altrettanto emblematicamente c’è un solo momento che traccia con vero e proprio orgoglio nel racconto del maestro: quando rievoca un passaggio fondamentale per Fabiana Giampà, messo a segno con la collaborazione del M° Renato Subotic:  il trasferimento proprio della “sua” Fabiana all’Mma Friuli Fight Team.

    Pensate che insegnamento: l’orgoglio della generosità; del saper scegliere quando è giusto donare; indicare una strada migliore e più intricata della propria; una strada che comunque non sarà mai diversa e lontana!

    E’ così Fabiana Giampà ha cominciato la sua strada verso il titolo mondiale; nuovi e più prestigiosi meeting da frequentare e soprattutto la possibilità di scalare posizioni nella stessa possibilità di andare a giocarsi il mondiale nella categoria 61 kg che, ovviamente, prevedeva la convocazione in nazionale.

    Un passaggio a volte anche “commentato” da ex compagni di strada come se fosse addirittura “foriero” di blocchi o altro di negativo.

    E così invece che sono arrivati risultati indispensabili per arrivare ad avere il diritto di andare in Bahrein in mezzo a 51 paesi partecipanti con 249 atleti.

    Ma quello che poteva essere già considerato un traguardo prestigioso, anche e soprattutto dentro una oggettiva difficoltà, fa apprezzare un’altra storia nella storia: soprattutto se rammentiamo come già il M° Cusato ci abbia opportunamente spiegato come ogni categoria fisica abbia tecniche  e regole diverse.

    A fine agosto scorso, Fabiana Giampà, dopo la pausa estiva, si ritrova con il suo Maestro Fabio Cusato ad iniziare la preparazione specifica. Ma il peso è davvero fuori target rispetto ai 61 kg che dovrebbe avere di massimo: “Dopo i primi giorni di dieta, ero pure carica e contenta del primo calo” ci racconta Fabiana appena si siede accanto a Coach Cusato, al dirigente della palestra Salvatore Blaconà ed al suo compagno di vita Alessio Richichi (che da poco la segue anche in palestra oltre ad averla sempre sostenuta ed aiutata).

    “Ci è voluto poco, al mio Maestro, per comprendere che non era il caso di proseguire con la dieta e la contestuale preparazione già dura di per se e non solo dal punto di vista fisico” –prosegue la campionessa del mondo-.

    “D’altronde è da quando ha iniziato a seguirmi che ho conosciuto grazie a lui, accanto a nuove tecniche, quanto sia determinante l’aspetto mentale”. E qua inizia il racconto ancora più affascinante di una giovane donna, prima, e giovane mamma ancor di più, che trova teatro ed opportunità di LOTTARE anche da una piccola frazione di un piccolo centro della Calabria (Papanice); oltre che apprezzare quanta voglia e rabbia abbia messo nel dover mutare la preparazione per combattere (e vincere!) nella categoria 66 kg.

    Quanto siano stati determinanti il suo papà che ha dovuto avere modo e tempo di comprendere perché qualche livido portato a casa dalla palestra fosse UTILE, è parimenti eccezionale proprio all’apertura mentale del suo compagno con il quale ha deciso di poter e saper conciliare maternità e paternità di emancipazione sociale oltre che sportiva ed umana.

    Dopo i duri incontri sostenuti e vinti contro Libano, Ungheria e Nord Irlanda che le hanno consegnato l’alloro iridato, il sogno di Fabiana è quello di poter andare ai mondiali in Cina e di poter diventare PROFESSIONISTA.

    Sarebbe l’ennesimo obbiettivo raggiunto; ma lo sport, così come le MMA in specifico, insegnano che combattere fino all’ultima goccia di sudore spesa è proprio davvero uguale, se condito di vittoria o altro. Continueremo a seguire Fabiana ed il suo Maestro Fabio Cusato, che proprio recentemente hanno portato altri atleti in “rampa di lancio” (clicca qua e leggi anche En plein degli atleti della scuola Olimpia allenati dal maestro Fabio Cusato).

    Li seguiremo perché è chiaro che la loro passione porta attenzione e rispetto dei particolari che in questa terra, diciamolo chiaramente, non sono proprio così consueti. Che vi sia stato il “bagno” dell’alloro iridato, deve diventare un auspicio di emulazione.

    Abbiamo trovato una tale consapevolezza contestuali ad umiltà da fare accapponare la pelle!

    Uno stile di comportamento così affascinante da farci trovare l’ambizione di poter essere “complici ed umilissimi” strumenti di trasbordo dalla palestra alla vita di tutti i giorni.

    Proveremo a rammentarlo a noi stessi ogni giorno Maestro, nel contempo grazie a te ed a Fabiana così come a tutti gli altri “affascinantissimi” compagni di strada di questa famiglia allargata che torneremo a trovare spesso!

     

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