Mister Marsala torna libero dopo l’esperienza al Crotone: “Aspetto l’offerta giusta, non mi importa la categoria”

Oggi Marsala è un allenatore Uefa B ed anche un ottimo preparatore atletico

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Dopo quattro anni importanti si separano le strade tra Dario Marsala e il Crotone Calcio, un amore infinito che affonda le sue radici ben prima di questi quattro anni di allenatore, quando un giovanissimo Dario iniziava il suo percorso di calciatore con la maglia pitagorica.
Oggi Marsala è un allenatore Uefa B ed anche un ottimo preparatore atletico in possesso della Laurea in Scienze Motorie, quel giovane difensore è cresciuto ed è maturato tanto negli ultimi anni, come ammette lui stesso: “Sono state quattro stagioni importantissime per la mia crescita professionale, prima come collaboratore della formazione Primavera al fianco di due grandi allenatore come Moschella e Galluzzo, poi come allenatore dell’Under 15 per due stagione”. “Sono stato bene al Crotone – continua Marsala – è la squadra della mia città guidata da una società serie, ora però è arrivato il momento di iniziare un un nuovo percorso”.
Un nuovo percorso che mister Marsala vorrebbe cominciare alla guidata di una prima squadra tra i dilettanti, voci di mercato parlano di alcuni interessamenti tra Promozione e Prima, cosa c’è di vero e quando conosceremo il tuo futuro: “Di vero c’è tutto e niente, nel senso che mi sono sentito con alcuni dirigenti ma al momento nulla di concreto, io aspetto la chiamata giusta senza fretta”. Questa chiamata giusta dipende anche dalla categoria? “Sicuramente la categoria è importante, è ogni allenatore vorrebbe allenare sempre in categorie superiori di dove si trova, al momento però credo sia fondamentale la programmazione, il mio obiettivo è quello di trovare una società con un progetto serio ed ambizioso e abbia come obiettivo anche la valorizzazione dei giovani. Non ho paura di lavorare con i ragazzi”. Ci crediamo che non hai paura considerando i tuoi successi alla guida di formazioni giovanili, tra questi spiccano sicuramente gli anni d’oro alla guida della formazione juniores dell’Isola hai sfiorato due volte il titolo di Campione d’Italia: “Si, peccato, ci siamo andati vicinissimi. Ma restano comunque due grandi stagioni fatte con un gruppo fantastico a cui sono ancora molto legato, ragazzi con un’applicazione degna dei professionisti con cui ho condiviso un percorso entusiasmante. Alla fine forse ci è mancato un pizzico di coraggio, ma siamo comunque rimasti nella storia”. A proposito di storia e di Isola, tutti ricordano il grande difensore centrale che ha contribuito alla storica promozione in Eccellenza al fianco del capitano Francesco Maiolo che oggi ha preso in mano la squadra in Eccellenza: “Con Maiolo abbiamo vissuto più di qualche esperienza “vincente” assieme, e conoscendolo, non posso che aspettarmi un campionato importante, anche perché è affiancato da una società giovane e competente che saprà come intervenire sul mercato per creare una buona squadra per affrontare un campionato difficile e affascinante come l’Eccellenza”. Anche tu in passato ti sei seduto sulla panchina dell’Isola per qualche giornata nel campionato di Serie D, che ricordi hai? “Esperienza affascinante e altamente formativa, che però è durata troppo poco a causa di una dirigenza inesperta e poco preparata per un campionato importante come quello della Serie D”

 

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