“Il Corpo ricorda. Anatomia di un’anima” alla libreria Cerrelli

Presentato il romanzo d’esordio di Giovanna Ripolo.

Un intreccio di tre storie, un viaggio all’interno di tre vite, con punti di vista divergenti destinati ad incrociarsi. Il romanzo di esordio: “Il corpo ricorda. Anatomia di un’anima” di Giovanna Ripolo edito da Falco M. Edizioni, è stato presentato venerdì 16 dicembre all’interno della Libreria Cerreli, storico luogo di incontro tra cultura e musica. Dopo tre anni di fermo, dovuti soprattutto alla pandemia, sono ripresi gli incontri all’interno della storica libreria di Crotone, con una scrittrice “emergente”, ma conosciuta in tutti gli ambienti culturali della città.
La presentazione si è svolta seguendo criteri “radiofonici”; le domande e le successive risposte sono state intermezzate da alcuni brani interpretati dal cantautore crotonese Michele Scerra che ha dato il proprio contributo nel rendere speciale la serata.
Come spiegato da Paolo Cerrelli, presentare un giallo è sempre come “camminare sulle uova”. Parlare senza cercare di svelare troppo alla platea presente, non è mai una cosa semplice o scontata, ma l’obbiettivo, al termine dell’evento, è stato raggiunto pienamente.
In generale il romanzo presenta tre personaggi: Nando, Viola e Rina, ovvero un commissario di polizia, un’insegnante ed una dottoressa le cui vite, all’interno di un paese non meglio precisato di provincia, vengono raccontate partendo, come nelle migliori tradizioni di questo genere, dal ritrovamento di un cadavere.
Tre storie diverse tra loro che però, nel corso del romanzo, convergeranno verso un’unica direzione, sviluppando un intreccio mai banale e ricco di spunti soprattutto filosofici.
Quest’ultimo elemento, di cui si è discusso, poi non poteva mancare. La filosofia è infatti un elemento cardine all’interno della vita di Giovanna Ripolo, insegnate di questa disciplina, al Liceo Classico “Pitagora” di Crotone.

La scrittura per me è qualcosa di terapeutico; ho sempre scritto perché mi fa stare bene. Il passo in avanti è stata la decisione di voler far leggere qualcosa di mio a qualcun altro. Una necessita che avevo immaginato da tanto tempo Poi una serie di circostanze, mi hanno poi permesso di utilizzare quello che avevo immaginato al meglio e così tutto ha preso la forma del giallo. Non so se ho rispettato il canone di questo genere, ma forse è uscito cosi naturale perché a me piacciono molto i gialli.

Tanti sono stati i punti toccati nel corso dell’incontro, tra questi il rapporto tra anima e corpo che evidenzia lo stesso titolo del romanzo.

Non siamo solo corpo ma anche anima. Esiste un ponte, come quello che collega le vite di questi personaggi.

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