La questione meridionale affrontata in “Sud. Il capitale che serve”

Al Museo Archeologico di Capo Colonna la presentazione del libro di Carlo Borgomeo.

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La questione meridionale affrontata in “Sud. Il capitale che serve”. Gli oltre settanta anni di politiche per il Sud, incapaci di produrre uno sviluppo concreto e duraturo e di sanare il divario economico tra nord e sud, sono oggi considerati un fallimento.
Questi anni, però, non vanno dimenticati, poiché un’ombra racconta sempre di una luce.
Al fine della sua accensione, oggi, bisogna considerare quei settant’anni come una serie di metodi che, nonostante non abbiano funzionato, non devono essere riproposti.

Proprio un’analisi di questo genere è quella contenuta nel libro di Carlo Borgomeo “Sud. Il capitale che serve” (edito da Vita e Pensiero) presentato venerdì 14 luglio 2023 alle ore 19:00 presso il Giardino di Hera nel Museo Archeologico di Capo Colonna a Crotone, grazie all’organizzazione del Consorzio Jobel.
Alla presenza dell’autore, si è parlato di sviluppo, occupazione e mutamenti socio-culturali nascenti dalla forza motrice della solidarietà e dell’amore per il proprio territorio.
Il Sud è da sempre più povero rispetto alle aree forti del paese, ma la vera distanza, per Carlo Borgomeo (esperto di sviluppo locale e di politiche di promozione di imprenditorialità e profondo conoscitore delle dinamiche socio-economiche del Mezzogiorno, nonché presidente della 𝐹𝑜𝑛𝑑𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐶𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑆𝑢𝑑) è nei divari di cittadinanza.
Un saggio importante che rinnova il dibattito sul Sud nella tradizione di un pensiero meridionalista originale e controcorrente: il sociale, deve venire prima dell’economico.
Per Borgomeo, è impellente l’urgenza di un nuovo paradigma per guardare allo sviluppo del Sud: bisogna ora capovolgere le logiche delle politiche nazionali partendo dalla domanda piuttosto che dall’offerta, partendo dalla costruzione di un’infrastrutturazione sociale come prerequisito dello sviluppo economico.
Una presentazione che il presidente di Jobel, Santo Vazzano, ha fortemente desiderato poiché ha scorto nel testo di Borgomeo non solo il valore storico relativo all’analisi ma anche un valore propositivo.

“(…) per favorire il capitale sociale, per rafforzare i legami di fiducia, per consolidare percorsi di coesione sociale, bisogna investire direttamente nel sociale sostenendo i soggetti che promuovono processi di inclusione, che lavorano per riconoscere elementari diritti negati e che, per tale via, rafforzano la comunità. Perciò il capitale sociale prima dell’economico”.
(cit. pag.115)

 Il sogno che Borgomeo ci invita a sognare non è una fantasia immaginifica irrealizzabile. Sta ora alle leadership e alle followership degli attori delle regioni del Sud dare il proprio contributo.
Il “basta crederci” di Borgomeo è un invito a continuare a perdurare, ad adunarsi in un’intrapresa di lunga durata, con costanza, forza e fiducia ragionata.
Borgomeo, nel suo libro, non offre soluzioni, bensì piste strategiche per sciogliere i nodi.
Sta a noi la responsabilità di crederci.
Un gruppo eterogeneo di ospiti ha arricchito il dibattito di diversi spunti di riflessione.
Con la moderazione di Antonio Anastasi, giornalista del 𝑄𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑆𝑢𝑑, sono intervenuti al dialogo 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐩𝐩𝐨 𝐃𝐞𝐦𝐦𝐚, Direttore Regionale Musei Calabria e 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐕𝐚𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨, Presidente del 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑜𝑟𝑧𝑖𝑜 𝐽𝑜𝑏𝑒𝑙.
Hanno conversato con l’autore mons. 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐌𝐢𝐥𝐢𝐭𝐨, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, 𝐀𝐥𝐝𝐨 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐚, Presidente 𝑈𝑛𝑖𝑛𝑑𝑢𝑠𝑡𝑟𝑖𝑎 𝐶𝑎𝑙𝑎𝑏𝑟𝑖𝑎, 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐂𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐞𝐬𝐞, Assessore Regionale al Lavoro, Fabio Schipani di 𝐼𝑛𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑆𝑎𝑛𝑃𝑎𝑜𝑙𝑜, 𝐓𝐨𝐧𝐢𝐧𝐨 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐨, Segretario Generale 𝐶𝐼𝑆𝐿 𝐶𝑎𝑙𝑎𝑏𝑟𝑖𝑎.

Carlo Borgomeo

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