Non sottraetevi alle responsabilità

Lentini: "E lavorare tutti insieme per il bene della Calabria".

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Alla luce di quanto si sta leggendo e di quanto si sta sentendo in questi ultimi giorni credo che vi sia la possibilità che tutti i fondi a valere sulle misure comunitarie europee – fondi di coesione (FC), fondi europei di sviluppo regionale (FESR), fondo sociale europeo (FSE), fondo europeo per gli affari marittimi e pesca  (FEAMP), fondi  dei piani di  coesione (PAC) e fondi degli accordi di programma quadro (APQ) – possano essere stornati nel caso in cui le risorse non fossero state impegnate con atti giuridicamente vincolanti o non vi fosse la prospettiva che le opere previste nel triennio 2020/2023  fossero portate a termine.

Notizie che non mi lasciano tranquillo né tanto meno mi rassicura sapere che queste risorse non andranno perse e saranno messe a disposizione degli stati membri per l’emergenza sanitaria e sociale conseguente al Covid19. 

Notizia che fa il paio con un’altra di non minore gravità.

La volontà da parte del governo centrale di rivedere e rimodulare il decreto legge n.243 del 2016 che assegna alle regioni del sud il 34 % degli investimenti pubblici, ovvero la quota che corrisponde alla popolazione che in quei territori risiede.

E, quindi, tanto per aprire una parentesi, non un regalo o una concessione da parte delle altre regioni del centro e del nord Italia con buona pace degli ipocriti fustigatori e denigratori dei nostri territori e delle nostre popolazioni.

Se questo è il quadro, e questo credo sia il quadro, ritengo che i partiti politici , le rappresentanze economiche e sociali, debbano fare squadra e lavorare insieme per mettere in moto tutte le iniziative necessarie per salvaguardare queste risorse che, seppur non utilizzate per ritardi imputabili alla lenta e farraginosa macchina burocratica,  rappresentano risorse strategiche che possono servire per dare impulso e forza alle deboli comunità meridionali già segnate da anni di crisi e di depressione.

Per quanto riguarda la Calabria e il territorio della provincia di Crotone se dovesse realizzarsi quanto previsto nel regolamento europeo e quanto paventato nella rivisitazione del decreto legge n.243 del 2016, e tutto questo avvenisse senza mettere o tentare di mettere in protezione più risorse possibili, anche accentrando e centralizzando la spesa se fosse necessario, sarebbe un danno dalle conseguenze al momento imprevedibili.

E non credo che, in questo momento storico, serva molto segnalare colpe e ritardi, che pure ci sono stati, e hanno precise responsabilità.  

Questo modo di procedere lo ritengo un vecchio modo di affrontare le questioni, utile, forse, in una competizione elettorale, inutile se si hanno a cuore le soluzioni dei problemi.

Solo per fare un esempio.

La città di Crotone tra Accordo programma quadro per il proseguimento del lungomare Cimitero Casarossa, Accordo Programma Quadro per le bonifiche dei siti contaminati, Agenda urbana, Antica Kroton e altre misure varie rischia di perdere risorse per oltre 150 milioni di euro.

Una montagna di soldi.

Per affrontare una situazione del genere più che una difesa strenua di quanto fatto, che trovo speciosa, o una critica costante per le cose non fatte, che trovo inutile, servirebbe una forte condivisione di obiettivi da raggiungere guardando all’esclusivo interesse di Crotone e dei crotonesi.

Saremo in grado di fare ciò?

Non lo so anche se questa è la sfida che ci attende e che riguarda tutti. Senza distinzioni di appartenenza ideologica, e partitica.                  

In queste ultime ore tutti gli attori in campo stanno denunciando il rischio di uno scippo di risorse per la Calabria.

Una presa di posizione chiara e netta che mi fa ben sperare per il prossimo futuro in cui dovrà essere dato sempre meno spazio ai protagonismi e sempre più spazio al coinvolgimento dei territori.

La regione Calabria da pochi mesi ha cambiato guida politica ed amministrativa e sin da subito si è trovata incagliata in questa emergenza determinata dal Covid 19 aggravata dalla mancata approvazione del bilancio entro il 30 dicembre del 2019.

Tutte queste circostanze hanno posto il nuovo esecutivo di fronte, e alle prese, con una miriade di problemi vecchi e nuovi, alle quali si sta cercando di dare una risposta tentando di recuperare il tempo perduto.

È in questo sforzo, in particolare nella rivisitazione dei programmi comunitari e nazionali, pur tra mille contraddizioni e incoerenze, io credo che questo governo regionale non debba e non possa essere lasciato solo in balia di incomprensibili rancori e di inutili rappresaglie.

Ecco perché mi permetto di lanciare un appello a tutti affinché si faccia tutto il possibile per salvare queste risorse.

Ognuno per i ruoli che riveste.

E ognuno per le proprie responsabilità. 

Perdere queste risorse per la Calabria significherebbe rinunciare a un pezzo del suo futuro.

Del futuro di una comunità già toccata da tanti altri disastri.

Dal disfacimento e dalla disgregazione continua e quotidiana del debole tessuto economico produttivo sino ad arrivare al deterioramento e allo sfaldamento dei rapporti umani e sociali che hanno determinato un vero e proprio clima di conflitto, di tutti contro tutti, in cui si è perso, e si rischierebbe di perdere ancor di più se non ci fosse un cambiamento vero e radicale, la cultura dei valori di una comunità antica e nobile come quella calabrese. 

Da qui, da questo sentimento tragico nasce la necessita e l’urgenza di rivolgere un appello al presidente Santelli, alla sua giunta e a tutto il consiglio regionale con un unico obiettivo.

Lavorare tutti insieme.

E lavorare tutti insieme per il bene della Calabria.

Senza provincialismi e senza localismi.

Nell’esclusivo interesse dei calabresi, con un attenzione particolare per quei territori, come quello crotonese, che non possono essere lasciati in solitudine nel deserto della crisi economica e sociale.

Questo è quello che chiedono i calabresi.

Questo è quello che chiedono i crotonesi.

Senza se e senza ma.

Ed io sono certo che a quest’impegno e a questa responsabilità nessuno si sottrarrà.

E nessuno farà mancare il proprio contributo.

 

Giovanni Lentini

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