Alla città serve un PD aperto, dialogante e protagonista

"La città di Crotone, caro Iacucci, non ha tempo da perdere soprattutto dietro a preistorici e antistorici “giochi di partito”.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Purtroppo non avremmo voluto intervenire su questioni che poco hanno a che vedere con le tematiche che riguardano il presente ed il futuro di Crotone, ma siamo stati tirati in ballo più e più volte e sempre a sproposito.

Sembra che una parte del Partito Democratico non abbia alcun argomento se non dibattere su “alleanze si, alleanze no, con questo e con quello, personalizzando sempre lo scontro”, come se la città di Crotone non avesse seri problemi da affrontare, e dimenticando che si parla sempre di realtà politiche il cui radicamento in città è storico e profondo, e con un livello di consenso che merita rispetto.

In particolar modo in questo frangente ci preme, in primo luogo, affermare la verità, che supponiamo sia un desiderio di tutti, perché senza verità non c’è libertà.

E in questi giorni abbiamo spesso ascoltato troppe colossali bugie, pura e semplice demagogia.

Comprendiamo perfettamente il perché di cotanta povertà di argomenti e speriamo che dopo questo intervento sarà chiaro a tutti i crotonesi.

Partiamo dalle recenti dichiarazioni del commissario Iacucci che non contraddice la linea espressa dall’assemblea cittadina del PD, ma contraddice solo sé stesso.

E per far comprendere questo pensiero basta pensare a queste due dichiarazioni del commissario provinciale.

Iacucci 1 (Gazzetta del sud – 10 giugno ’20): “Nessun veto sulla scelta degli alleati per la composizione della coalizione di centrosinistra alle prossime amministrative” esprimendo piena condivisione al documento votato all’unanimità dalla segreteria cittadina del PD.

Iacucci 2 (Gazzetta del sud – 24 giugno ’20): “Il PD non dialoga con le forze civiche che hanno amministrato la città negli ultimi quattro anni”.

Per la serie: Iacucci se le canta e Iacucci se le suona.

Onestamente non si riesce a comprendere quale possa essere l’obiettivo di questo continuo “pendolare” del commissario che punta a mortificare il Partito Democratico crotonese nelle proprie aspirazioni e ne delegittima la classe dirigente, democraticamente eletta in congresso e non nominata da qualcuno.

Ma il problema più serio di Iacucci, quasi un dramma irrisolvibile, non è lui ma i suoi suggeritori che gli mettono in testa e sulla bocca delle vere e proprie distorsioni della verità.

Tant’è che il commissario Iacucci, attaccando la precedente amministrazione comunale, si avventura nel criticare “la sconfitta politica e amministrativa di un modello”.

Caro Iacucci, forse è meglio che ti si spieghi qual è il modello che è stato applicato dalla Prossima Crotone e quali le reali cause del fallimento amministrativo, e visto che ci siamo anche i reali responsabili della situazione in cui verte la città.

Il “modello Crotone”, da te oggi così tanto criticato, ha operato sulla base di una sinergia istituzionale tra il Comune di Crotone e la Regione Calabria, a guida Oliverio, che era il riconosciuto leader del PD calabrese.

E se non ricordiamo male tu eri il suo capo segreteria.

Una sinergia costruita solo ed unicamente sull’obiettivo di sbloccare i tanti finanziamenti verso Crotone, fermi da anni, e rendere operative tutte le opportunità contenute nel Patto per la Calabria: stiamo parlando di oltre 172 milioni di euro di investimenti, di cui una parte già spesa e un’altra che va solo tramutati in cantieri, prima, e in opere e servizi poi.

Investimenti che insieme alla bonifica, costituiscono la base di un nuovo piano di rinascita e sviluppo per la città di Crotone.

Caro Iacucci, non esiste città in Italia che come Crotone possa vantare le opportunità e l’immenso patrimonio di risorse e di progetti che sono stati conquistati proprio in questi quattro anni.

Altro che modello fallimentare…

Una sinergia che tu stesso hai, più e più volte, elogiato ed esaltato, in quanto dava vigore all’azione del Governo Regionale.

Se l’analisi di Iacucci sulla Prossima Crotone sfiora l’autolesionismo, quella sull’ultima competizione regionale rasenta il ridicolo.

Caro Iacucci, parliamo di Crotone, una delle storiche roccaforti della sinistra calabrese.

Continuare a dire di essere arrivati terzi in città non significa aver vinto, ma aver perso in modo disonorevole. Anche questa scelta presa contro i militanti e i dirigenti pitagorici, è stata sonoramente bocciata dai crotonesi.

Ti sveliamo un segreto: la provincia di Crotone ha un’unica rappresentante eletta in Consiglio regionale e si tratta di Flora Sculco, e per fortuna del PD e del centrosinistra, era candidata nella lista dei Democratici Progressisti, altrimenti la parte politica che tu rappresenti e il territorio su cui ti trovi ad agire, oggi, non avrebbero alcuna voce a Palazzo Campanella.

Ma visto che Iacucci ci tiene tanto a parlare del modello Crotone, perché non parlare anche del modello Vallone?

La causa dello scioglimento del Consiglio comunale di Crotone è scaturita dall’inchiesta sulla gestione della piscina comunale. Verissimo.

Ma chi aveva, nel 2012, assegnato la gestione dell’impianto al consorzio senza alcuna gara, così come fatto con tutti gli altri beni del Comune, lasciando all’amministrazione il pagamento delle utenze e creando un buco di più di un milione di euro?

Chi ha artificiosamente gonfiato le entrate nei bilanci comunali relativi al 2014 e 2015 tanto da accendere i riflettori della Corte dei Conti e costringendo la nostra amministrazione e quella che verrà a far fior fiori di sacrifici per coprire le mancate entrate date per certe dal duo Vallone Vilone?

Chi ha fatto scadere la “convenzione Ionica Gas” con l’Eni, evitando di sottoscriverne il rinnovo per ben due trienni, producendo un enorme danno finanziario ed economico alla città di Crotone?

Chi ha svenduto le royalties di Crotone, facendo perdere decine di milioni di euro ai crotonesi?

Ma per caso, caro Iacucci, stiamo parlando dello stesso personaggio che ha generato tanti danni anche al PD?

Forse tu non sai che dalla gestione Vallone, il Partito Democratico ha perso ogni rappresentanza istituzionale sul territorio.

Da due legislature non ha più un consigliere regionale, ora nemmeno un deputato o un senatore.

La città di Crotone, caro Iacucci, non ha tempo da perdere soprattutto dietro a preistorici e antistorici “giochi di partito”.

È insopportabile questa assoluta mancanza di rispetto per le dinamiche democratiche che si stanno sviluppando in questa delicata fase preelettorale, fase che non può essere mortificata con editti, veti, sgridate e tirate d’orecchie.

Il confronto va aperto sui problemi della città e soprattutto sulle soluzioni da mettere in campo.

Sinceramente, caro Iacucci, tutto il resto non appassiona noi ma soprattutto non appassiona i crotonesi.

Dobbiamo aprire una seria discussione sui progetti e su un nuovo sviluppo per Crotone.

Su questo punto noi siamo pronti al confronto con il Partito Democratico e con tutte quelle forze che mettono Crotone al centro della propria azione.

Tocca al PD, ora, decidere se essere nuovamente attore protagonista della vita politica della città.

f.to

DemoKRatici

Crotone in Rete

Laboratorio Crotone

Araba Fenice

Popolari per Crotone