Mentre le strutture sportive rimangono chiuse gli atleti portano risultati

Il consigliere Fabrizio Meo, punta l'indice contro chi non sta facendo nulla per accelerare il ripristino delle strutture sportive, cosi da poter permettere agli atleti crotonesi di riprendere le proprie attività.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

La grande impresa di Antonio Albo, l’undicesima conquista di un titolo italiano da parte di un atleta che oramai da anni a questa parte, nessun tipo di aiuto o incoraggiamento riceve dall’Amministrazione della propria Città, impone delle riflessioni. In questi giorni ci confrontiamo con l’ennesima esternazione, fuori luogo e purtroppo anche vagamente offensiva, rivolta nei confronti di chi lo sport, pure in condizioni difficilissime, lo pratica conseguendo risultati eccezionali che rendono onore alla nostra Città. Leggere che la responsabilità dell’attuale chiusura della piscina comunale è da attribuirsi allo scarso interesse per le spese, da parte delle società natatorie, rasenta l’inverosimile se non l’assurdo e sul punto sarebbe bastevole riportarsi a quanto osservato a riguardo dalla Società Kroton nuoto ed anzi, mi pare di poter aggiungere che più che semplicemente assurdo è senza precedenti il voler pretendere che le società, alle quali vengano assegnate strutture sportive in via provvisoria, debbano ugualmente farsi carico delle spese di riavvio delle strutture stesse, spese che nel caso della piscina ammontano a somme non certo trascurabili e questo con la prospettiva che all’indomani dell’assegnazione in via definitiva della piscina, di un tale investimento possa avvantaggiarsi unicamente la società vincitrice del bando. La giustificazione di una tanto irragionevole richiesta da parte dell’assessore Luca Bossi, risiede tra l’altro nella sua convinzione che il blocco delle spese non essenziali, imposto dalla Corte dei Conti, precluderebbe all’amministrazione di farsi carico, così come invece decretato dal Consiglio Comunale con voto quasi unanime, (contrario il Sindaco Voce), appunto delle spese di riavvio degli impianti. Ciò che non comprende l’assessore, proprio non ci arriva è che l’inutilizzo produce semmai un danno erariale e certamente non un risparmio e nulla hanno insegnato a riguardo gli atti di vandalismo perpetrati in danno delle strutture sportive e neppure il disastro verificatosi in danno del Palamilone, abbandonato a se stesso, dove a distanza di tempo dall’alluvione, si è verificato un banalissimo guasto alla pompa idrovora, ebbene, causa la mancata assegnazione della struttura alla cura ed alla vigilanza di un’associazione sportiva, nessuno ha riattivato detta pompa, nessuno ha dato il tempestivo allarme per come avvenuto in passato. Risultato, oltre 130.000,00 € di danni, Palamilone inagibile e patetico tentativo dell’amministrazione che della correttezza ha fatto argomento di campagna elettorale, di far passare un siffatto sfacelo, in realtà conseguente a negligenza e soprattutto al mancato rispetto di un preciso atto d’indirizzo del Consiglio, come piuttosto una conseguenza all’alluvione, ipotesi subito smentita dai rilievi tecnici eseguiti.

In effetti, all’indomani del suo insediamento, quest’Amministrazione avrebbe doverosamente potuto e dovuto riaprire le strutture sportive, irragionevolmente serrate dall’infausta gestione commissariale, assegnandole alle associazioni, piuttosto che gestendole direttamente. Sostenere il contrario, affermare che una tale necessaria misura fosse impossibile da attuarsi e per giunta inutile causa l’imperversare della pandemia è da temerari! Sappiamo perfettamente che anche in zona rossa, in tutta Italia è sempre stato consentito l’allenamento agli atleti che hanno un interesse nazionale ed a Crotone sappiamo che essi sono numerosi, tra di loro Antonio Albo che invece, grazie alla lungimiranza di quest’amministrazione, non ha potuto allenarsi in una struttura comunale, neppure in preparazione del match per il titolo italiano. Quando, infatti, alcuni consiglieri prima ed il Consiglio comunale dopo, hanno preteso si riaprissero gli impianti anche assegnando provvisoriamente le strutture sportive alle associazioni, tra l’altro per consentirvi lo svolgimento dell’attività agonistica e degli allenamenti, il Sindaco Voce ha immediatamente gridato al “comblotto”, lamentando come alcuni consiglieri comunali, volessero, nientedimeno che farlo arrestare. Eppure a distanza di qualche mese, la stessa amministrazione comunale che nel frattempo annunziava non saprei più neppure dire quante volte avendone perso il conto, come imminente la pubblicazione di un bando, alla fine faceva quello che avrebbe potuto e dovuto fare sin dal primo giorno e cioè assegnava provvisoriamente le strutture anche gestendole direttamente. Neppure di fronte ad una tanto tragica smentita del proprio stesso operato qualcuno ha pensato alle dimissioni. Oggi lo stesso assessore che in pochi mesi ha avuto la non comune capacità di infliggere un colpo ferale allo sport cittadino, punta nientedimeno il dito contro associazioni sportive, alle quali, nonostante i richiami della IV Commissione sport e cultura, neppure si è inteso rispondere nei tempi e nei modi corretti, pure a fronte di motivate richieste. Sappiamo bene del resto che le promesse di trasparenza, utilissime in campagna elettorale, alla prova dei fatti si sono rivelate essere, promesse da marinai e null’altro. Non rimane perciò che fare appello alla ragionevolezza, per quanto la salvezza, la speranza di questa nostra Città e del suo movimento sportivo, risiede a me pare, nelle forze vitali operanti al di fuori del Palazzo e ad esse non rimane che votarsi.

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