“Nihil sub sole novum”

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“Nihil sub sole novum”
Ho letto con attenzione la nota a firma del Comitato Zero Sei “Fusione dei comuni, l’identità è solo un rimpianto del passato”.
Non vi ho trovato nulla di nuovo rispetto a quanto già non sapessi e non avessi letto, e non mi aspettassi. Un tipico esempio, senza polemica alcuna, di quando il rimedio proposto è peggiore del male che s’intende sanare. Nel caso di specie quando la soluzione proposta -la fusione dei sei comuni- è peggiore del male -lo spopolamento e il depauperamento che attanaglia le singole municipalità interessate- a cui s’intende porre rimedio.
E partendo proprio da un’affermazione contenuta in quella nota , “l’identità territoriale è l’esito delle storie , delle culture proprie  di un luogo e della popolazione che lo anima”,  prendo lo spunto per ribadire con forza che “mai l’identità è -e mai sarà e mai potrà essere-, solo un rimpianto del passato, poiché l’identità rappresenta  la capacità di influire sul modo in cui le persone si relazionano al territorio, sfruttandone il coinvolgimento per rafforzare il senso di appartenenza rispetto al territorio in cui vivono.
Entrando nell’argomento specifico, e senza nascondimenti, cercherò di dare conto delle mie affermazioni che, all’apparenza, sembrano contrapposte, e forse lo sono, a quelle del Comitato Zero Sei. Le tematiche e le problematiche dei nostri paesi e di quelle poche realtà urbane presenti nel nostro territorio sono, in parte, per la gran parte, figlie della società post-moderna e della globalizzazione e, in parte, non meno importante, dello squilibrio, e dello strabismo, esistente tra i territori della fascia tirrenica e della fascia jonica che, di fatto, cumulandosi trasformano la complessità in complicazioni, molto più difficili da gestire e da governare e che vanno affrontate senza ricorrere a scorciatoie o a percorsi, all’apparenza, più rapidi.

Sotto questo punto di vista proporre la fusione a freddo di sei comuni , Crotone, Isola  Capo Rizzuto, Cutro, Rocca di Neto, Strongoli e Scandale, per creare dal nulla, creatio ex nihilo, la seconda città della Calabria per numero di abitanti e la seconda città d’Italia per estensione territoriale, con l’evidente, e non trascurabile, difficoltà di trovarle un nome da tutti condiviso, sin dall’inizio mi è sembrata e, ancor di più, oggi, dopo la lettura di questa nota, mi sembra, e non me ne voglia nessuno, una soluzione, per quanto intrigante, fortemente azzardata. Tanto temeraria che me la fa ritenere una soluzione infattibile e inattuabile e, pur dichiarandomi disponibile al confronto e alla discussione, continuerò a lavorare su un’altra idea che auspico, nel tempo, possa divenire un’idea comune. Rafforzare l’area urbana di Crotone per recuperare la sua centralità (perduta) rispetto al territorio provinciale e regionale e meridionale. Consolidamento dell’area urbana di Crotone a cui potrebbe seguire, preceduto da un piano strategico di marketing territoriale condiviso con gli altri comuni, e qui intravedo un punto di contatto tra le opposte e diverse visioni, la realizzazione di un Piano Strutturale Associato e di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile tra i comuni contermini di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Cutro, Scandale e Strongoli e di un Piano di Spiaggia Associato tra i comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro.  Non sarà né facile né agevole portare a termine una progettualità di questa portata e di questa importanza, e sotto quest’aspetto, condivido con il Comitato Zero Sei un certo pessimismo e scetticismo sulle capacità della nostra classe politica e dirigente di fare propria una simile impostazione strategica. Finisco questa mia velocissima riflessione, non senza ricordare che, rispetto a questa visione trasformativa di Crotone e del suo territorio, un sostegno e un supporto potrebbe venire dalla provincia di Crotone con l’istituzione e l’inserimento nello statuto dell’ente intermedio delle Zone Omogenee Provinciali. Zone Omogenee la cui pianificazione, più che eventuali indicazioni verticistiche imposte dalla regione Calabria di cui, in questi giorni, sento un gran chiacchierare, potrebbe creare forti sinergie volte alla valorizzazione e allo sviluppo delle zone individuate per progettare e pianificare in maniera ottimale l’unione o fusione di comuni, almeno di quelle possibili e realizzabili.      Conditio sine qua non.

#AssociazioneUrbanCenterCrotoneIsolaCapoRizzutoCutro                    Giovanni Lentini

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