La storia di Michele Casella

Può una trasfusione essere pericolosa?

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L’Anemia Mediterranea, anche nota come beta talassemia major o anemia di Cooley, è una malattia del sangue ereditaria molto grave, causata da un difetto genetico (che passa dai genitori ai figli) e che provoca la distruzione dei globuli rossi.

Sin dalla nascita Michele Casella, convive con questa patologia; lui è un ragazzo di soli 29 anni, che come obiettivo a differenza di tanti suoi coetanei, ha quello di curarsi e farsi curare nel migliore dei modi, perciò come ogni uomo che soffre di tale patologia, è costretto ogni due/tre settimane, a recarsi presso il Centro di Microcitemia di Crotone, per sottoporsi a trasfusioni.

Purtroppo per lui questo suo consueto appuntamento con il “plasma settimanale”, nella mattinata di giovedì 30 aprile, non è avvenuto come di consueto; infatti, Michele, mi ha contattato personalmente, per raccontarmi la sua storia.

Ho così deciso, dietro sua richiesta, di organizzare una intervista telefonica:

 

Michele, perché’ hai deciso di raccontare pubblicamente questa tua disavventura attraverso me?

Ho chiesto il tuo aiuto perché’ credo che quello che sia capitato a me, abbia dell’assurdo; è un fatto gravissimo e vorrei che tutti ne venissero a conoscenza per evitare che possa ripetersi.

Michele facciamo un passo indietro, da quanto tempo ti sottoponi a terapia trasfusionale, e cos’è una trasfusione?

Io mi sottopongo a questa terapia praticamente da quando sono nato, la terapia trasfusionale consiste nella somministrazione di sangue, ed è proprio il sangue (proveniente dal centro trasfusionale di Catanzaro) che mi è stato iniettato tramite trasfusione giovedì scorso e che mi ha procurato uno shock anafilattico.

Michele lo shock anafilattico è un fatto comune? cioè può essere conseguenziale a tale terapia?

Assolutamente no. Devi sapere che ogni volta che la trasfusione è stata curata dal centro microcitemico di Crotone, nessuno ha mai avuto problemi, neanche mio fratello, che, come me, soffre di questa patologia.
Purtroppo e devo sottolineare purtroppo, le sacche di sangue sono arrivate dal centro di Catanzaro; vista la mia disavventura aggiungo, senza i giusti controlli da parte del centro catanzarese

Allora cosa è successo lo scorso giovedì durante il trattamento?

E’ successo che dopo aver concluso la prima sacca di sangue, mi è stata messa la seconda sacca ,ma  non sono riuscito a finire la terapia, perché’ ho iniziato ad avvertire i sintomi di uno shock anafilattico (forma grave di reazione allergica caratterizzata da in esordio improvviso ed un’evoluzione altrettanto rapida; in assenza di un tempestivo trattamento può provocare il decesso del paziente).
Sono stato fortunato perché’ mi trovavo ancora nel centro di microcitemia ed in maniera tempestiva sono stato soccorso dagli operatori sanitari che erano presenti in quel momento, dove riconosco in loro grande professionalità.
Sono stato fortunato, perché, quella mattina mi ero recato da solo con l’auto da Strongoli.
Mi chiedo da giovedì’ scorso, se mi fosse successo in auto mentre rientravo?
Se la reazione avuta in ospedale mi fosse venuta nella mia abitazione?
Ecco credo che lì senza l’aiuto dei medici non sarei riuscito a gestire la situazione, quindi immagino e lascio voi immaginare cosa sarebbe potuto succedere.
Sono molto indignato, perché’ lo stesso episodio, si era verificato circa un paio di mesi fa, con mio fratello; per fortuna finito bene.

Michele lo shock anafilattico in questo caso è una conseguenza normale? Perché avviene?

Assolutamente no non è una conseguenza normale.
E’ avvenuto perché’ il sangue non era filtrato bene, il sangue che viene tramite trasfusione iniettato a noi talassemici deve essere filtrato e quindi devono essere divisi i globuli rossi da quelli bianchi, mentre in quella seconda sacca non è stato così.
Purtroppo oltre a me e mio fratello, quel giorno siamo venuti a conoscenza che non era la prima volta e che episodi del genere si erano in passato, verificati in più pazienti manifestando diversi sintomi come prurito chiazze sul corpo e shock anafilattico.

Come stai oggi, visto che non hai potuto completare la trasfusione? Quali sono i danni provocati da frequenti trasfusioni?

Non sto bene, mi sento molto stanco ho la pressione molto bassa, il problema reale è che dovrò rifare la trasfusione prima del tempo prestabilito, e ciò mi distrugge perché’ tale terapia se fatta in maniera frequente carica il corpo di un eccesso di ferro, provocando una serie di disturbi abbastanza seri.

Cosa vuoi dire concludendo questa nostra intervista telefonica?

Voglio dire che il centro microcitemico di Crotone lavora benissimo e tutti noi pazienti, siamo sempre stati curati con molta attenzione, nonostante le difficoltà che riguardano i tagli della nostra sanità pubblica.
Noi a Crotone vantiamo di numerose eccellenze e provo tanta rabbia e non accetto che per colpa di  fattori esterni si debbano inclinare tali professionalità, non è accettabile né tanto meno plausibile.  

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