Aggressione sul lungomare: la Venneri punta il dito

"La società va educata e le leggi servono a questo".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

“Se qualcun* capirà sarà senz’altro un altr* come me” quante volte abbiamo detto, scritto o letto questa frase del nostro, ora amato, compianto Rino? Parole che andrebbero capite nell’essenza e mai come oggi mi sento di dirlo…Purtroppo doveva capitare anche qui nella nostra solare cittadina, un ragazzo di 15 anni pestato a sangue sotto gli occhi indifferenti della gente. Ora tutti indignati e dispiaciuti vicini e solidali, offrendo persino gratuito patrocinio che magari spetta anche di diritto. Certo, perché quando il caso fa notizia incalziamola per pulirci la coscienza in modo che la domenica davanti alla croce di Cristo siamo tutti più puri. O ancora aspettiamo i comunicati da parte di quella commissione presidiata da chi, quando aveva l’occasione di dimostrare la vicinanza con i fatti, ha contribuito ad alzare la manina per bocciare una legge che ne tuteli il movente. Già, perché il concetto che bisogna ribadire, a tutti coloro che si nascondono dietro un non voler discriminare i gay con una legge ad hoc (DDL ZAN) , é che il movente d’odio verso persone omosessuali deve essere punito dalla legge, come é punito il movente razziale o religioso o ancora il femminicidio. La società va educata e le leggi servono a questo. I processi culturali sono lunghi e se oggi iniziassimo a sdoganare certi comportamenti, domani le nuove generazioni li percepiranno come normalità. È innegabile, ancora oggi viviamo in una società dove si cresce con la concezione che il maschio debba essere Alfa, duro, il bambino deve giocare con le macchine e le bambine con le bambole e quando accade il contrario ci preoccupiamo, ma non di certo per le femminucce. “Non piangere fai l’uomo” senza sapere che questa ingenua frase inculca una educazione volta alla forza e alla sopraffazione. Dalla famiglia ai media l’uomo ricco, muscoloso, possente e potente é un “vero uomo”, perché la società non consente il passaggio ai sentimenti, alle emozioni, all’empatia insomma alla libertà di espressione. E la cosa grave che tutto ciò inizia in tenerissima età, questa cosa che si chiama “mascolinità tossica” che non fa respirare e inquina l’aria soffoca e sfocia nell’odio, nelle violenze perché non si é come si deve essere! E se il consiglio comunale di Crotone o comunque la politica locale non deve affrontare temi sociali di educazione civica perché problemi più importanti per la nostra città ci spettano, beh credo che fin quando non cambiamo la mentalità non ci potrà mai essere futuro! Io capisco la famiglia che ha subito perché sono come loro da sempre e non vicino  loro solo oggi!

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