PerècceZzioni di: In viaggio con Pippo

"Subito dopo Dio, viene Papà". (Wolfgang Amadeus Mozart)

Di Maria Celeste Arcuri e Cassandra Gulotta:
In viaggio con Pippo è un film d’animazione del 1995 prodotto da Walt Disney Pictures e diretto da Kevin Lima. Il cartone è stato inizialmente distribuito in VHS fino al 2000, anno in cui le videocassette sono state sostituite dai DVD-Video. Nel 2019 la pellicola è stata pubblicata in Blu-ray Disc come esclusiva del Disney Movie Club. I personaggi principali della storia sono stati ripresi dalla serie televisiva “Ecco Pippo!”, uscita pochi anni prima, i protagonisti indiscussi del lungometraggio sono però Pippo e suo figlio Max, doppiati rispettivamente in Italia da Vittorio Amandola e Simone Crisari.
Il loro assurdo viaggio si svolge durante le vacanze estive, con lo scopo di far ripercorre al teenager “i passi dell’infanzia” del padre, Max però preferirebbe stare a casa per poter vedere il concerto di Powerline, il suo cantante preferito, interpretato dal cantante R&B Tevin Campbell.
In un tempo relativamente remoto, quella del padre era una figura sostanzialmente assente e distante dai figli, infatti, il suo ruolo si circoscriveva all’ambito lavorativo; nell’immaginario comune, i bambini temevano il padre che, tra castighi e decisioni ineluttabili, affermava la sua autorità come “capofamiglia”, da qui la celebre minaccia “Facciamo i conti quando torna tuo padre”. Tuttavia, con il tempo l’autoritarismo del “padre-padrone” ha progressivamente perso legittimità, e il “capo famiglia” ha ceduto il posto ad una figura che prende parte attivamente alla vita dei figli e più in generale alla quella familiare, aperto al confronto e al dialogo.
All’interno del film d’animazione, sono presenti entrambe le suddette figure; Pietro, che ostenta spudoratamente i suoi metodi educativi gretti e legnosi, e Pippo, che nonostante la sua ingenuità, cerca di stabilire con il figlio Max, un rapporto basato su fiducia, collaborazione e rispetto reciproco. Tra le stravaganti tappe del loro viaggio, come l’a dir poco inquietante lunapark a tema opossum, il nostro protagonista cerca a tutti i costi di instaurare un legame sano e autentico con il figlio, a rischio però di apparire troppo apprensivo e invadente, limitando conseguenzialmente la libertà di un adolescente che si appresta a muovere i primi passi verso l’indipendenza. Di fatto spesso, un genitore può risultare agli occhi di un figlio adolescente, una presenza ingombrante, quasi imbarazzante, incapace di comprendere e assecondare i propri punti di vista, tuttavia, bisognerebbe considerare che anche per un padre è difficile affrontare il passaggio dall’infanzia all’adolescenza della prole, infatti, si passa dall’essere necessari e fondamentali, all’ essere marginali. Questo concetto è chiaramente espresso nella celebre scena del “Big Foot” travolto dalla febbre del sabato sera, che fa da sfondo sulle note di Stayin’ Alive dei Bee Gees, ad un toccante momento tra i due protagonisti (clicca qui).

Non sono la carne e il sangue, ma è il cuore a renderci padri e figli.
(Friedrich Schiller)

Come sosteneva il pittore e poeta tedesco Wilhelm BushNon è difficile diventar padre; essere un padre, questo è difficile…”. Non si può dargli torto. Effettivamente essere un padre, con la “p” maiuscola, è più complicato di quanto sembri, poiché non basta mettere al mondo un figlio, ma è necessario, accompagnarlo in tutte le fasi della crescita, dialogando e sapendo riconoscere i propri limiti. Sono dunque queste le basi sul quale costruire un legame padre-figlio genuino, che faccia crescere e maturare entrambe le parti, ovviamente questo non esclude gli scontri tra le due generazioni, anzi è proprio in questi momenti che bisognerebbe ascoltarsi e confrontarsi riguardo i problemi e i pensieri che entrambi hanno, così da chiarire e cercare insieme una soluzione al problema. Proprio come accade tra Pippo e Max; i quali, in seguito a un’accesa discussione durante il loro viaggio, si confidano apertamente l’uno con l’altro riappacificandosi sulle note di “ci sei soltanto tu”; uno dei momenti più commoventi della pellicola, nel quale i due arrivano alla conclusione che “tu ed io formiamo un duo che mai si scioglierà”. Con queste parole, il film regala allo spettatore la consapevolezza che nonostante tutto, nel proprio padre si può sempre ritrovare un sostegno, un complice, un porto sicuro.
Buona Festa del Papà, a tutti i papà, anche a quelli che ci guardano da lassù.

Tu sei mio figlio, Max. E per quanto tu possa crescere, rimarrai sempre mio figlio.
(Tratto da: “In viaggio con Pippo”)